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"Settembre 25 - osteria Rituale - surreale con personaggi che sembrano usciti da un film di Fellini - in un cortile tipo fric e frac - Melo cucina piatti saporiti - se si è da quelle parti ma non vale l’ora di macchina da Noto "
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"Molto particolare, non è per tutti Da provare "
@ilariadesa
"Caro Melo è un’osteria rituale perché anche il gioco è un rito. Il gioco tra ingrediente e sapore, quello tra parola e sapere. Un gioco d’amore, sensuale e divertente. Così, nella mia giocoleria gastronomica potreste anche perdere… l’innocenza, mentre proverò a sedurvi con “Figa la parmigiana!”, a farvi interrogare dal “Porco Tonno”, a stupirvi con “Cazzo che cozza”, a farvi transumare a fine pasto per “Farsi una pera”, a spingervi verso il “Maremosso”, a riportarvi a riva con le “Cose dritte”. Caro Melo è un’osteria rituale, perché ad accogliervi sarà il canone inverso, libertario e festoso, del rito della meraviglia. In questo cortile vivono i segni del mio andar in qua e là, perché si intrecciano a ogni sogno, a ogni piatto, a ogni racconto che, appena sarete seduti, ricominceremo a scrivere insieme. Caro Melo è un’osteria rituale perché celebra la bellezza rutilante della vita. Un accudimento non esclusivo della mia cucina, ma legato anche al talento di amici artisti – incontrati viaggiando o conosciuti da sempre – che via via andranno a incastrarsi nella mia ritualità. La cucina è sempre un (f)atto d’amore. L’amore, lo sapete, ha tanti modi di mostrarsi: fuoco sacro, passione, gentilezza, tatto, compassione, senso del possesso, cura e persino pietà. Ad ogni inclinazione dei nostri sentimenti corrispondono modi di accudire e quindi di cucinare."
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"Ristorante amico Giulia Tigano, consigliatissimo"
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